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Distrubi psicosomatici

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Ognuno si abbandona a proprio modo al ritmo del mare al pari di un timoniere che nell'apparente disordine delle cose cerca la cadenza profonda del mareggio."

(I. Autissier)

 

 
Le persone che “somatizzano” tendono ad esprimere le esperienze dolorose per mezzo degli stati somatici. Poiché il sistema immunitario può essere compromesso dalla depressione, dall’ansia o dallo stress prolungato, i casi di molte patologie di tipo somatico possono essere scatenate o esacerbate da motivazioni psicologiche. È vero anche il contrario e cioè che una malattia fisica agisce in senso depressivo sulla psiche.
 
Si è ormai consolidata in molti campi della scienza, dalla medicina alla psicologia, l’idea che la distinzione cartesiana tra mente e corpo, con la mente che dovrebbe “controllare” il corpo, è inesatta: le influenze tra corpo e mente sono cioè reciproche e continue. Molte persone sono afflitte da problemi psicosomatici e questi sono dati da quelle patologie fisiche in cui i fattori emotivi giocano un ruolo determinante: lamentele fisiche generiche e croniche, dolori migranti, problemi gastrointestinali, malattie della pelle, difficoltà sessuali, convulsioni epilettiformi inspiegabili sono fenomeni tipici. È buona norma però, prima di parlare di “somatizzazione” escludere ogni possibile causa medica ed organica. In questo senso un buon servizio alla persona è quello che vede il medico e lo psicologo lavorare in team.

 

È interessante osservare come nella letteratura scientifica sull’argomento si evinca che la prevalenza della somatizzazione si ha in quelle culture, o più in piccolo in quelle famiglie, in cui è scoraggiata l’espressione verbale delle emozioni; così come in quegli individui che, per vari motivi, hanno uno scarso controllo sugli eventi esterni e devono subirli. In quest’ultimo caso è evidente come lo stress cronico sia determinante, ma ci possono essere individui che subiscono gli eventi e si sentono impossibilitati ad agire non per cause esterne ma per cause interne alla loro personalità. Si tratta di individui con un “locus of control esterno”: questa Espressione significa che essi non si pensano “gli artefici del proprio destino”, ma credono che tutto dipende da “volontà” esterne, come la fortuna, il destino o là bontà o malevolenza degli altri e non dalle loro capacità o dal loro impegno.
 
Ciò li predispone ad un atteggiamento passivo, rinunciatario ed impotente che predispone a stati depressivi e così ad affetti negativi sul sistema immunitario. Esiste infatti una correlazione importante ed ampiamente condivisa dalla comunità scientifica tra depressione, abbassamento drastico del funzionamento del sistema immunitario e sviluppo di patologie fisiche che includono anche tumori o malattie autoimmuni. Insomma, mentre alcune persone reagiscono allo stress ed agli stati affettivi “negativi” difendendosene attraverso la rimozione, o la proiezione, o con la razionalizzazione, altre si ammalano fisicamente.

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Queste ultime “fanno parlare il corpo”, danno voce al dolore psichico attraverso i sintomi somatici. Purtroppo, poiché tali persone sono abituate ad esprimere il dolore e l’angoscia psicologica attraverso il corpo è difficile che consultino uno psicoterapeuta: questo rappresenta infatti il loro peggior “spauracchio” proprio in quanto tende ad aiutarli ad elaborare la sofferenza psichica facendogli mettere in parole le emozioni, che è però proprio ciò da cui rifuggono con tutte le loro forze, oltre ad essere proprio ciò che potrebbe aiutarli